Come avrete ben notato, per l’Italia questi ultimi anni non sono stati molto rosei, sopratutto dal punto di vista economico e sociale; questa situazione si è subito tramutata in una maggiore e costante attenzione di tutto il mondo bancario verso la propria clientela. In dettaglio, circolando un minor quantitativo di denaro, e visto che i cittadini hanno subito un impoverimento continuo, le banche hanno deciso di concedere credito e quindi prestiti solo dietro delle garanzie piuttosto importanti, spesso ricondotte ad un elevato stipendio. In aggiunta poi, l’affidabilità creditizia è diventata ancora più importante rispetto agli anni passati proprio per via della crisi e della possibilità dell’insorgere di insolvenze.
Tutto ciò ha negato a tantissime persone la possibilità di richiedere un prestito o un mutuo o anche un piccolo finanziamento per l’acquisto di un’automobile o piuttosto il rinnovo della mobilia domestica.
Ma mentre il mercato del credito più importante, costituito dalle banche e dalle finanziarie maggiori evita i “cattivi pagatori”, alcune finanziarie minori continuano ad offrire finanziamenti e prestiti anche ai protestati e a coloro che sono andati in ritardo con il pagamento di alcune rate.
Molte di queste finanziarie offrono dei prodotti simili, con le medesime caratteristiche, che racchiudiamo nelle seguenti:
Prestito con tasso fisso
Prestito ottenibile anche in caso di finanziamento in corso o in caso di disguidi come la segnalazione in crif, protesti o ritardi di pagamento
Prestiti a dipendenti pubblici, statali, dipendenti privati e pensionati
Prestiti a partire da € 1.000 fino ad un massimo di € 60.000
Chi sono i cattivi pagatori? Significa essere inseriti nelle cosiddette “liste dei cattivi pagatori” compilate dalle Centrali di Rischi, che hanno lo scopo di segnalare alle banche coloro che hanno provveduto in ritardo al pagamento dei propri debiti o sono risultati insolventi. Le occasioni principali in cui si viene segnalati come cattivi pagatori sono:
-il mancato pagamento di una o più rate di un finanziamento
-il sequestro di uno o più beni
-l’emissione di assegni scoperti senza provvedere a pagare la cifra mancante nei tempi previsti dalla legge.
In seguito a queste circostanze il cattivo pagatore risulta inserito per un periodo di massimo 5 anni nelle “liste dei cattivi pagatori” e potrebbe quindi incontrare grosse difficoltà nell’accettazione delle richieste di prestiti. Per le banche e gli istituti di credito concedere prestiti ai cattivi pagatori è considerato rischioso, perché queste persone vengono ritenute potenzialmente insolventi. Per tale motivo vi è una generale e comprensibile riluttanza alla concessione di prestito a tale categoria.