Nel contributo di oggi ci accingiamo a studiare un altro indicatore simile all’RSI: l‘oscillatore Stocastico.
Vorrei iniziare dicendo che ci sono 3 diversi tipi di oscillatori stocastici: veloce, lento e “full optional“. Tutti quanti funzionano in modo simile, ma quando la maggior parte dei traders approcciano l’operatività con questo strumento si riferiscono al stocastico lento che sarà oggetto di questa lezione.
La premessa di base della stocastico è che se i prezzi dello strumento finanziario analizzato tendono a chiudere nella parte alta della banda di ipercomprato, allora ci troviamo in una tendenza rialzista, viceversa per la banda di ipervenduto (quella inferiore).
L’oscillatore stocastico è strutturato da due curve che vengono tracciate al di sotto dei grafici borsa e sono conosciuti come il %K e la %D. Come nell’RSI, sono presenti due bande così il %K e la %D oscillano tra 0 e 100, e ha linee tracciate a 20 e 80 che rappresentano le estremità superiore e inferiore del range.
Qualunque sia il tipo di grafico utilizzato, dovete sapere che i punti dati che formano la curva %K, sono fondamentalmente una rappresentazione di dove il mercato ha chiuso per ogni periodo in relazione alla distanza tra massimi e minimi degli ultimi 14 periodi utilizzati nell’indicatore. In termini semplici, anche qui ci troviamo difronte la misura di una “quantità di moto” del mercato.
% K = 100 * [(CHIUSURA – MINn) / (MAXn – MINn)]
dove:
MINn = minimo degli ultimi n giorni
MAXn = massimo degli ultimi n giorni
CHIUSURA = prezzo di chiusura odierno
La curva %D è molto semplicemente una media mobile semplice a 5 periodi della %K. Infine si dovrebbe sapere che è possibile cambiare il periodo della media mobile per l’indicatore e usare, per esempio, una media a 3 periodi della linea %K per ottenere segnali più veloci, ma personalmente, sconsiglio di cambiare a questo settaggio.
Come nell’RSI il primo modo in cui gli operatori utilizzano l’oscillatore stocastico, è quello di individuare i livelli di ipercomprato e ipervenduto del mercato. Quando le curve che compongono l’indicatore sono sopra 80, ci troviamo con un mercato che è potenzialmente ipercomprato e se inferiori a 20 è un mercato che è potenzialmente ipervenduto.
Lo sviluppatore dell’indicatore, George Lane, raccomanda l’attesa della curva %K per il trading al di sotto o al di sopra della banda 80 o 20, miglior segnale che la dinamica del mercato sta invertendo (sempre a seconda dell’autore e della letteratura classica dell’analisi tecnica).
Il secondo modo che gli operatori hanno di utilizzare questo indicatore per generare segnali, è guardare l’incrocio della %K e la %D. Quando la %K, più veloce, incrocia la %D, più lenta, è un segno che il mercato potrebbe prendere la via del rialzo, viceversa quando la %K incrocia sotto la %D è un probabile segnale ribassista.
Tuttavia questa strategia si traduce in molti falsi segnali, così la maggior parte dei commercianti usano questa strategia solo in combinazione con altri indicatori per la conferma.
Il terzo modo in cui gli operatori utilizzano questo indicatore è di guardare le divergenze tra direzione dell’indicatore e del prezzo. Per ulteriore conferma, molti traders attendendono l’incrocio sotto la banda 80 o sopra la 20 prima di entrare in un trade su divergenza.
Stocastico ed RSI sono molto simili come natura, tant’è che molti traders li utilizzano in combinazione per conferma dei segnali operativi.