Per un Pil i Governi possono cadere, i Parlamenti sciogliersi, e i cittadini essere chiamati alle urne. Succede spesso
quando il Pil corre in discesa per più anni consecutivi.
Perché il Pil misura il prodotto interno lordo, vale a dire il valore dei beni e dei servizi finali, ossia non destinati a essere
utilizzati nei processi produttivi, prodotti nel territorio di un Paese in un anno di attività economica. Il Pil è la principale
misura dell’attività economica svolta in un Paese in un determinato periodo, di norma il trimestre o l’anno.
Se aumenta la produzione, aumenta anche il reddito, sotto forma di salari, stipendi, profitti, interessi e rendite. Il reddito
in parte viene risparmiato, e quindi impiegato per finanziare nuovi investimenti, in parte viene “consumato” nell’acquisto di beni e servizi (vestiti, discoteche, bollette telefoniche, viaggi, e quant’altro ancora), e in parte (quella di competenza dello Stato) viene distribuito sotto forma di servizi forniti dalla Pubblica Amministrazione.
Il Pil però non rappresenta il reddito globale guadagnato dai cittadini di un Paese, poiché incorpora la frazione di reddito prodotta sul territorio nazionale da cittadini stranieri, e non tiene conto del reddito guadagnato dai connazionali all’estero. Soltanto detraendo il primo e aggiungendo il secondo, si ha l’effettivo ammontare del reddito (o prodotto) nazionale lordo, (Rnl o Pnl).
Si tratta, in tutti i casi, di un valore lordo, perché non è depurato dal consumo dei beni utilizzati nei processi produttivi
(macchinari, capannoni, mezzi di trasporto). Per depurarlo, è necessario detrarre gli ammortamenti, ossia una somma
rappresentativa del costo di “usura” . La versione depurata del Reddito nazionale lordo è il reddito nazionale netto
(Rnn).
Risulta essere auspicabile per una nazione che il suo Pil cresca sempre. L’augurio è sincero, però, se si riferisce alla crescita reale,
ossia a prezzi costanti; una crescita nominale, cioè a prezzi correnti, infatti può nascondere una diminuzione reale. Il che
si verifica quando i prezzi crescono più velocemente del Pil nominale. In tal caso, il più alto reddito, non rende i cittadini più ricchi, poiché inferiore è la quantità di beni che con esso possono acquistare. In termini tecnici, si dice che si è
ridotto il loro potere d’acquisto.
Per calcolare la crescita “vera”, il Pil deve essere valutato a prezzi costanti, ossia utilizzando sempre gli stessi prezzi .
Essi sono i prezzi prevalenti in un determinato anno, scelto come anno di riferimento, e definito anno base.