Il contratto di lavoro, per l’accesso alla cessione del quinto, deve essere di lavoro dipendente a tempo determinato o indeterminato.
Il rapporto di lavoro dipendente è il primo requisito richiesto a chi voglia effettuare una cessione del quinto dello stipendio o del salario. Questo perchè tale contratto determina la presenza di una busta paga, emessa, con rare eccezioni, regolarmente su base mensile, e il rispettivo pagamento di quanto previsto dalla voce “retribuzione netta” presente su questo documento.
L’aspetto durata del contratto di lavoro si riflette immediatamente nella durata del contratto di cessione del quinto: perchè si possa cedere una parte dello stipendio è necessario, ovviamente, che esso venga corrisposto. Di conseguenza la durata massima di una cessione del quinto, che è di 120 mesi, implica che tale sia la durata, minima, che durerà ancora il contratto di dipendenza (con alcune eccezioni per i dipendenti pubblici). Va da se che, in casi di contratti a tempo determinato, potrà essere richiesta una cessione solo di un periodo inferiore al contratto di lavoro stesso.
Il rapporto di lavoro deve determinare la continuità della busta paga, ossia la busta paga e il pagamento dello stipendio deve avvenire tutti i mesi. Questo può sembrare insito nel contratto stesso ma non si avvera in casi particolari. Un esempio può essere un lavorato assunto a tempo indeterminato assunto in una società che gestisce una mensa scolastica; durante i mesi di chiusura della scuola ecco che avviene la sospensione del pagamento dello stipendio e ciò non consentirebbe il pagamento della rata dell’eventuale cessione del quinto in corso.