La cessione del quinto dello stipendio permette di ottenere, rapidamente e convenientemente rispetto ad altri prestiti personali, somme di denaro anche ingenti (di poco oltre i 100000 euro). I costi da sostenere per l’operazione sono di tipo fisso e di tipo variabile.
Il costo di tipo fisso è la quota interessi. La parte variabile è invece la commissione per l’intermediario finanziario e la polizza assicurativa.
La quota interessi è, nella maggioranza dei casi, il costo maggiore per una operazione di cessione del quinto. Si tratta di costi fissi in quanto determinati percentualmente; la percentuale di determinazione è il TAN (Tasso Annuo Netto), che deve, per legge, rimanere fisso per tutta la durata del prestito. Il costo della quota interessi è proporzionale all’importo richiesto e alla durata del contratto di prestito. All’aumentare dell’importo, infatti, a parità di tasso, aumenterà la quota. All’aumentare della durata ecco che gli interessi andranno corrisposti per maggior tempo e quindi aumenteranno essi stessi.
La commissione di intermediazione finanziaria è un costo variabile: uno stesso prodotto, ossia la cessione del quinto fornita da una determinata finanziaria, può essere gravata da commissioni definite arbitrariamente, seppur entro precisi limiti, dall’intermediario. Questi definisce la commissione in base a quanto vuole realizzare come guadagno sull’operazione, in relazione anche al tempo e alle difficoltà che istruire la pratica comporta. Per trasparenza, in ogni contratto di cessione del quinto, la quota a titolo di commissione di intermediazione deve essere chiaramente indicata insieme agli altri costi dell’operazione.