Ci sono diversi modi su come investire: cercare “dritte” sui vari portali finanziari, prendere di mira un titolo preferito con l’idea che lo si conosce bene o che performa più degli altri, cercare di replicare la fortunosa vicenda del vostro amico che la sta elevando a trofeo di caccia borsistico.
Chiunque di noi è passato, o gli è capitato di trovarsi davanti a queste situazioni appena descritte. Con quale risultato?
Vi siete mai chiesti se seguire l’illusione di una vincita in Borsa è sufficiente per tentare l’impresa realmente?
Anche nell’eventualità di avere a disposizione l’80% di positività delle indicazioni operative del web, possiamo fidarci ad operare quel dato segnale?
Personalmente, se dovessi elencare tutte le domande che mi passavano per la testa, starei qui giorni e giorni a scrivere, ma qualsiasi è il questito, i paletti guida rimangono sempre gli stessi. Tralasciando il discorso della scelta dei titoli (in gergo “stock picking“), che meriterebbe una serie di contributi a parte, mi piacerebbe lasciarti qualcosa di concreto su cui ragionare.
Il segnale operativo a se stante è l’ultimo dei pensieri!
C’ho messo un bel pò a comprendere che l’operatività vincente non è nel segnale da tradare, ma nel money management, ossia la gestione del denaro. Senza un adeguata pianificazione, il nostro trading finirà molto prima di quanto pensiate.
Stop Loss, Take Profit, Trailing Stop
Cosa sono questi termini?
Semplificando un pò, sono i paletti operativi che non possono e non devono mancare mai. Lo stop loss, di per se, è già un fattore di money management in quanto rappresenta quanto siamo disposti a perdere per quel singolo trade.
Il take profit ed il trailing stop sono due metodologie discrezionali di seguire la posizione in essere. Qual’è la migliore?
Tutte e nessuna, dipende da te e dal tuo “stile di guida“. Mi spiego meglio: se preferisci lasciar correre la tua posizione fin quando non sarà il mercato a buttarti fuori allora imposti un trailing stop (vedi Parabolic SAR), se invece pianifichi già a priori il tuo rapporto rendimento/rischio allora meglio piazzare subito il tuo take profit (presa di profitto).
Personalmente, nel fare trading online, preferisco di gran lunga questa seconda modalità. Il perchè è presto dimostrato.
Ammettiamo di stabilire 1:1 il nostro rapporto rendimento/rischio (abbreviando R/R), ciò significa che se decido di perdere al massimo €10 per ogni singolo trade e di vincerne altrettanti per ogni singolo trade, quanto deve essere la mia percentuale di profittabilità?
Calcoliamo insieme: su 10 operazioni, supponiamo di perderne 5 e vincerne 5, ne consegue che:
Operazioni vincenti: €10 x 5 = €50
Operazioni perdenti: €10 x 5 = €50
Bilancio = €50 (vinti) – € 50 (persi) = 0
Pari e patta! Con questo tipo di R/R sono costretto ad avere una profittabilità del 60% per essere in attivo.
Ora, stabiliamo che il nostro rapporto sia 2:1, ciò significa che pero ogni trade pianifichiamo una perdita di € 10 ed una vincita di € 20 e proviamo a simulare una vincita di 4 operazioni e una perdita di 6 operazioni:
Operazioni vincenti: €20 x 4 = €80
Operazioni perdenti: €10 x 6 = €60
Bilancio = €80 (vinti) – € 60 (persi) = + €20
Iniziate a comprendere l’importanza del money management.